CONTRO-FAVORE

Un post, un argomento. E poi si decide se si è CONTRO o a FAVORE. "cerco sempre di unire il futile con l'inutile..."

venerdì, ottobre 28, 2005

Morte da Medicina





Morte da Medicina
Le orribili statistiche sulla medicina convenzionale che il cittadino non conosce.

Life Extension Institute


La medicina ortodossa è criticata con sempre maggiore insistenza perché i lobbisti delle case farmaceutiche spingono i legislatori a negare ai cittadini i benefici delle cure naturali.

Questi gruppi economici hanno montato recentemente campagne denigratorie, atte a screditare stili di vita basati su un modo naturale d’intendere la salute.

Come reazione agli attacchi dei lobbisti, è stata fatta recentemente un’analisi sull’efficacia della medicina di Stato.

Lo studio ha rivelato che i metodi di trattamento della medicina convenzionale sono la causa principale di morte negli Stati Uniti.

L’analisi, che ha utilizzato statistiche governative sulla salute, mostra che l’uso della medicina ortodossa causa più danni che benefici.

Ad esempio, le statistiche mostrano che nel 2001 783.936 persone sono morte a causa dei metodi della medicina convenzionale.(1)

Queste orribili statistiche mostrano le inadeguatezze del sistema sanitario convenzionale.

Inoltre, analizzando un database farmaceutico, si è scoperto che in 1.081 ospedali ci sono stati 429.827 errori nella somministrazione dei farmaci.

Il problema sta peggiorando. Mentre nel 1974 i 2,4 milioni d’interventi chirurgici non necessari hanno causato 11.900 morti, nell’anno 2001 gl’interventi chirurgici non necessari sono triplicati a 7,5 milioni e causato 37.136 morti. All’aumento dei morti ha contribuito il fatto che, quell’anno, 9 milioni di persone sono state ricoverate in ospedale senza alcuna necessità.

(1) http://www.lef.org/magazine/mag2004/mar2004_awsi_death_02.htm

Life Extension Institute

tradotto da rinaldo lampis

www.movimentoconsensus.org

Il commento del dottor Mercola

Questa analisi definitiva del sistema sanitario convenzionale conferma in dettaglio il fallimento della medicina tradizionale e fornisce scioccanti statistiche sulle migliaia e migliaia di morti avvenute a causa di trattamenti medici errati.

Lo studio è anche l’ennesimo richiamo per i cittadini per svegliarsi al fatto che il sistema sanitario tradizionale ha un disperato bisogno di riforma.

Troppe vite si perdono per mano della medicina tradizionale.

Dobbiamo trasformare la medicina ortodossa, fondata su terapie chimiche e sulla chirurgia, in una medicina che si concentra sul trattamento e sulla prevenzione delle cause della malattia.

domenica, settembre 25, 2005

[CONTROLLO] - Siamo tutti matti?

Va via psicologia

di Umberto Galimberti - 2 luglio 2005 La Repubblica delle Donne

Dopo aver allentato i legami sociali e i vincoli affettivi,per l'esasperato individualismo ed egoismo che si va diffondendo nella nostra cultura, oggi incominciamo a pagarne i costi In termini di tragedie umane e di inutile dispendio economico.

Se un bambino è un po' vivace e turbolento, magari perché è chiuso in casa e non ha spazi di gioco dove sfogarsi, o perché è bloccato in un'aula di scuola cinque ore al giorno con spazi ricreativi che si riducono a dieci minuti di pausa, invece di creare strutture dove possa esprimere il suo bisogno di muoversi, gareggiare, primeggiare, viene etichettato come affetto da un "disturbo da deficit di attenzione con iperattività" e, con questa diagnosi, inviato da uno psicologo o curato con farmaci.

Se una mamma non ce la fa più a seguire i suoi bambini nel chiuso di un appartamento, dove il vicino è uno sconosciuto,in quella solitudine che le sequestra e le allena il suo corpo,il suo tempo, il suo spazio, il suo sonno, la sua vita sociale,e a un certo punto arriva, se non ad ammazzare il figlio,a crescerlo con aggressività o profonda stanchezzai e demotivazione, invece di creare strutture educatlve, nidi,asili, scuole a tempo pieno, le si appioppa una diagnosi di "depressione" e la si manda da uno psicoterapeuta cui versa l'equivalente in denaro della retta di una struttura educativa, che consentirebbe al figlio di crescere bene socializzando, e alla madre di non perdere la stima di sé.

Ho letto recentemente sul Daily Telegraph che in America l'80 per cento della popolazione usufruisce di cure psicoterapeutiche (contro il 14 per cento negli anni '60) mentre il sociologo John Nolan, nel suo recente libro The Therapeutic State, ci informa che: "Negli Stati Uniti ci sono più psicoterapeuti che librai, pompieri, postini,e addirittura due volte più che dentisti e farmacisti.

Gli psicologi sono battuti numericamente solo dai poliziotti e dagli avvcati".

Società d'avanguardia come Whitbread Cable and Wireless hanno inserito l'offerta terapeutica nel contratto dei dipendenti, mentre altre forniscono ai propri licenziati assistenza psicologica, quando invece costoro avrebbero bisogno semplicemente di un nuovo posto di lavoro.

Che significa tutto questo? Che le carenze oggettive (come quelle di spazi ricreativi per i bambini, di possibilità occupazionali per i carcerati, di un po' di tempo libero per le madri relegate in casa, di nuovi lavori per i cassintegrati e i licenziati) non sono più percepite come problemi cui dare risposta sul piano di realtà, ma, per le conseguenze dolorose che determinano, sono lette come disagi psichici da affidare alle cure degli psicoterapeuti o degli psichiatri. In questo modo si diffonde un' "etica terapeutica" che promuove non tanto l'autoreallzzazione degli individui, quanto la loro autolimitazione, perché, postulando un sé fragile, debole e in ogni suo aspetto vulnerabile, favorisce la gestione delle esistenze e delle singole soggettività. Queste, a poco a poco, si persuadono che i loro problemi non sono reali, e tali da poter trovare una soluzione in una diversa organizzazione della società, ma sono psicologici, e quindi da risolvere nel chiuso della loro soggettività.

Il risultato è che i legami sociali, dove queste difficoltà potrebbero trovare soluzione, non vengono neppure presi in considerazione e, con una lettura perversa che induce a considerare le conseguenze dolorose di un disagio reale come problemi psichici dell'individuo,si favorisce la frammentazione sociale del singoli, sempre più isolati e chiusi nelle loro problematiche, da oggettive a soggettive, attraverso un tortuoso percorso che non porta alla guarigione ma all'alienazione.

Infatti, una volta persuaso di avere un sé fragile e vulnerabile, quindi bisognoso di un supporto, l'individuo finisce con il desiderare l'autorità terapeutica, che agisce in base alla premessa di essere la sola a sapere quali sono i suoi problemi e come si possono risolvere.

Il vissuto di dipendenza che così si diffonde crea una società acquiescente e conformista: quanto di più desiderabile possa attendersi chi esercita il potere. Che sia questo lo scopo finale cui tende questa impropria diffusione dell'etica terapeutica? lo penso di sì. Non basta infatti il "pensiero unico" a creare omologazione e conformismo, occorre anche un "sentire unico", E cosa, meglio dell'intervento psicoterapeutico, è capace di persuadere che, siccome la società non si può cambiare, come recita quel pessimo vangelo che porta il nome di "sano realismo", a cambiare devi essere tu, con il sacrificio delle tue aspirazioni e dei tuoi desideri di autorealizzazione, perché più sei conforme e meno sei individuato, tutto funziona meglio, e non occorre investire per promuovere quelle strutture che favorirebbero la tua autorealizzazione, di cui nessuno ne sente la necessità?

Ma c'è davvero un futuro per società conformi e omologate che si dicono "libere", mentre all'autorealizzazione degli individui preferiscono la loro autolimitazione? lo penso di no.

2 LUGLIO 2005


venerdì, settembre 23, 2005

[SALUTE] - ACQUA O COCA-COLA

ACQUA O COCA-COLA



riceviamo e volentieri pubblichiamo

ACQUA

• Un bicchiere d’acqua toglie la sensazione di fame durante la notte per quasi 100 % delle persone in dieta. È quanto dimostra uno studio dell’università di Washington

• La mancanza d’acqua è il fattore N° 1 della causa della fatica durante il giorno.

• Studi preliminari indicano che da 8 a 10 bicchieri d’acqua al giorno potrebbero alleviare significativamente i dolori di schiena e nelle giunture nell’80 % delle persone che soffrono di questi mali.

• Una semplice riduzione del 2% di acqua nel corpo umano può provocare incoerenza nella memoria a breve termine, problemi con la matematica e difficoltà nel focalizzare lo schermo del computer o una pagina stampata.

• Bere 5 bicchieri d’acqua al giorno diminuisce il rischio di cancro al colon del 45 %, può diminuire il rischio di cancro al seno del 79 % e del 50 % la probabilità che si sviluppi nella vescica.

• Tu stai bevendo la quantità di acqua dovresti, tutti i giorni?


COCA COLA

• In molti stati degli USA le pattuglie ferroviarie caricano due galloni di Coca Cola nel portabagagli per usarli nella rimozione di sangue sulla strada dopo un incidente.

• Se si mette un osso in un contenitore con Coca Cola l’osso di dissolverà in 2 giorni.

• Per pulire il Water: versarvi una lattina di Coca Cola e lasciar “riposare” un’ora poi tirare l’acqua.

• L’acido citrico della Coca Cola rimuove le macchie nelle stoviglie.

• Per togliere macchie di ruggine dal paraurti cromato delle auto strofinare il paraurti con un pezzo di foglio di alluminio, (quello che si usa per incartare gli alimenti), bagnato con la Coca Cola.

• Per ripulire oggetti corrosi da perdite di batterie di automobili versarvi sopra una lattina di Coca Cola e lasciarla sulla corrosione.

• Per poter togliere una vite corrosa applicarci sopra uno straccio bagnato di Coca Cola e lasciarlo per qualche minuto.

• Per togliere macchie di grasso dai vestiti versare una lattina di Coca Cola nella lavatrice con i panni sporchi di grasso, aggiungere il detersivo. La Coca Cola aiuterà a togliere le macchie di grasso.

• La Coca Cola aiuta anche a pulire il parabrezza delle automobili.


Per nostra informazione:

• L’ingrediente attivo nella Coca Cola è l’acido fosforico.
• Il suo PH è 2,8 e dissolve un’unghia in 4 giorni circa.
• L’acido fosforico inoltre ruba il calcio delle ossa e è il maggior contribuente all’aumento dell’osteoporosi.
• Alcuni anni fa si fece una ricerca in Germania per ricercare il perché dell’apparizione dell’osteoporosi nei bambini a partire dai 10 anni (pre adolescenti). Risultato: eccesso di Coca Cola, per mancanza di controllo dei genitori.
• I camion che trasportano la Coca Cola vengono identificati con la scritta MATERIALE PERICOLOSO che è riservata per il trasporto di materiali altamente corrosivi.
• I distributori di Coca Cola usano la Coca Cola per pulire i motori dei loro camion da almeno 20 anni.
• Ancora un particolare: La Coca Light è stata considerata sempre più per i medici e i ricercatori come una bomba ad effetto ritardato per colpa della combinazione Coca + Aspartame, sospettata di essere la causa del Lupus e dei dolori degenerativi del sistema nervoso.
• E per finire, mia cognata che fa l’assistente ad un dentista, consiglia di NON lavarsi mai i denti dopo aver bevuto la Coca Cola perché toglie tutto lo smalto, e lo toglie per sempre!

LA DOMANDA E’:

”Vorresti un bicchiere d’acqua o uno di Coca Cola?”

Non ti dimenticare di inviare questo messaggio ai tuoi AMICI, essi ti devono ringraziare e i loro figli anche, anche se più tardi.


giovedì, settembre 22, 2005

[PRIVACY] - Caso Palladium: Verso 1984 con il Palladium?



logo di: www.no1984.org




Se ne parlava anche su di Repubblica.it




02 Luglio 2002 - Articoli

Palladium: la Soluzione Finale secondo Microsoft e Intel
di Paolo Attivissimo
da Apogeoonline

Nei computer del prossimo futuro potrà girare soltanto software autorizzato (indovinate da chi), in modo da offrire finalmente diritti digitali realmente protetti all'industria del software, del cinema e del disco. I primi prototipi sono già in vendita. Effetti collaterali trascurabili: l'eliminazione definitiva di Linux e delle libertà degli utenti

I piani di Microsoft per il futuro dell'informatica sono stati rivelati in questi giorni con un'anteprima nelle pagine di MSNBC/Newsweek: in un'iniziativa denominata Palladium, Microsoft si è alleata con Compaq, HP, IBM, Intel e AMD per creare una nuova generazione di software da abbinare a processori nei quali saranno integrate direttamente potenti funzioni di sicurezza. Sicurezza realizzata non più soltanto a livello software, come adesso, ma anche a livello hardware, come nei sistemi militari.

L'obiettivo dichiarato è rendere più sicuro l'uso dei computer, che stando alle promesse di Microsoft diventeranno immuni ai virus, elimineranno lo spam, proteggeranno i nostri dati personali e consentiranno finalmente transazioni commerciali online sicure e l'avvio di servizi legali di distribuzione di musica e film attraverso Internet.

Una vera rivoluzione, insomma, che dovrebbe arrivare concretamente entro il 2004, quando uscirà la prossima versione di Windows (denominata provvisoriamente Longhorn) e saranno pronti questi nuovi processori, ma che sta già entrando nelle nostre case e nei nostri uffici. Il portatile Thinkpad T-30 di IBM è già acquistabile con un sottosistema di sicurezza conforme allo standard Palladium (noto più tecnicamente come TCPA). La X-Box è in sostanza una versione 1.0 di un PC dotato di Palladium, come ho descritto recentemente. Il sistema di attivazione di Windows XP, che richiede un nuovo codice di sblocco se si cambia significativamente il proprio hardware, è un esempio (solo software) di Palladium.

A prima vista, questa sembra la classica Ottima Idea che porterà benefici a tutti. Microsoft venderà una nuova versione di Windows, i produttori di hardware venderanno una nuova generazione di PC, e gli utenti della Rete, che da sempre reclamano sicurezza, finalmente navigheranno protetti.

Per capire perché in realtà Palladium è la materializzazione dei nostri peggiori incubi ci vuole una parentesi tecnica.


Come funziona Palladium/TCPA

Come descritto da Ross Anderson, dell'Università di Cambridge, in una FAQ ricca di dettagli, Palladium/TCPA si basa sul fatto che l'intera architettura del PC, anziché essere aperta e pubblica, viene blindata: la comunicazione fra i vari componenti (tastiera, dischi, monitor) è cifrata, proprio come fa (parzialmente) l'X-Box, e il PC si avvia partendo da un chip speciale il cui contenuto è cifrato.

Questo chip è un componente di monitoraggio che sorveglia costantemente lo stato del sistema e ne controlla il funzionamento (donde il nome Palladium, che non si riferisce all'elemento chimico ma all'omonima statua della dea Atena che sorgeva a Troia e proteggeva la città).

All'accensione, il chip verifica il contenuto della ROM di boot e, se è quello previsto dai creatori del chip, ne consente l'esecuzione; poi verifica che l'hardware installato sia costituito esclusivamente da componenti autorizzati. Infine il chip verifica la porzione iniziale del sistema operativo e ne consente il caricamento soltanto se è conforme a quanto previsto. A questo punto la palla passa al sistema operativo, che carica le proprie parti rimanenti e si incarica di verificare continuamente che le applicazioni eseguite siano a loro volta certificate come sicure.

Tutte queste verifiche e certificazioni consentono di avere un computer il cui stato è sicuramente conforme alle specifiche del produttore dell'hardware e del software. In altre parole, non può contenere modchip (i circuiti che si aggiungono adesso alle console per ampliarne le potenzialità) o programmi non autorizzati, che possano ad esempio intercettare un flusso di dati (un film o una canzone) per farne copie abusive. E' una scatola chiusa nella quale non può entrare nessuno, neppure l'utente.

I sistemi anticopia introdotti finora sono sempre stati fallimentari perché basati esclusivamente sul software, che per natura è facilmente modificabile. Palladium, invece, usa anche hardware dedicato. Rispetto al software, decifrare e modificare l'hardware è enormemente più impegnativo, per cui questo sistema ha ottime possibilità di essere inviolabile non solo per l'utente comune ma anche per l'hacker più attrezzato.


L'utente come nemico

Questo modo di progettare computer ha delle conseguenze molto interessanti. Quella più ovvia è la fine della pirateria software, musicale e cinematografica domestica: se il flusso audio/video è cifrato lungo tutto il percorso all'interno del PC e oltretutto non è possibile installare programmi non autorizzati che lo registrino, come si fa a crearne copie abusive? Forti di questa garanzia, finalmente discografici e magnati di Hollywood potranno offrirci i loro prodotti via Internet, legalmente e (va da sé) a pagamento. Analogamente, i programmi saranno forse copiabili (per motivi di backup), ma non potranno essere eseguiti senza la relativa autorizzazione individuale.

La conseguenza meno ovvia è che lo stesso sistema consente ai suddetti discografici e magnati di decidere che cosa possiamo vedere e ascoltare, nonché quando e quante volte possiamo farlo. I programmi di lettura (il Windows Media Player, per intenderci) saranno scritti in modo da suonare soltanto musica autorizzata. Dite addio alla vostra collezione di MP3, anche se sono legittimamente tratti dai CD che possedete e avete pagato. E non pensate nemmeno di installare un altro programma meno schizzinoso (come WinAmp): non funzionerà, perché non è software autorizzato.

Applicando questa tecnologia al software, le conseguenze si fanno ancora più interessanti. Supponiamo che siate affezionati alla vostra copia di Office, che ha sempre funzionato ragionevolmente bene e conoscete a menadito, per cui non sentite il bisogno di spendere denaro per la nuova versione. Attualmente potete tenere Office sul vostro PC a tempo indeterminato. Ma con Palladium, all'uscita di Office 2004 Microsoft potrebbe bloccare l'esecuzione del vecchio Office sul vostro PC, obbligandovi ad acquistare la nuova versione. Benvenuti nell'era del software a tempo. Si prega di infilare un'altra monetina nella fessura, grazie.

In altre parole, tutto ciò che passa per il nostro computer sarà controllato da un sistema di autorizzazioni gestito dai produttori di musica, film, hardware e software. L'utente non avrà modo di autorizzare nulla. Potrà soltanto aprire il borsellino ogni volta che qualche pezzo grosso di Hollywood decide di rifarsi la Jacuzzi. L'utente è cortesemente pregato di pagare e tacere: anzi, per dirla con Ross Anderson, per imporre i diritti digitali su un PC è indispensabile trattare l'utente come un nemico.


La morte di Linux e Apache

Un'altra conseguenza di Palladium/TCPA: se sui futuri PC potranno girare soltanto programmi autorizzati, il software libero e quello gratuito sono spacciati. I codici di autorizzazione non saranno certamente gratuiti: c'è un'infrastruttura di certificazione da mantenere e qualcuno la dovrà pagare. Di conseguenza, nessuno potrà più offrire freeware, ad eccezione dei grandi gruppi commerciali che possono permettersi di lavorare in perdita pur di togliere l'ossigeno alla concorrenza. Il vivace sottobosco dei piccoli programmatori indipendenti, che ci hanno regalato programmi storici come il già citato WinAmp, il mitico PKZip, Napster, WinMX e infinite altre chicche, sparirà.

Fondamentalmente, ogni software scritto per Windows dovrà essere certificato. Da Microsoft, ovviamente: il che significa che spetterà a Microsoft decidere quali programmi sono degni di entrare nel suo regno blindato. Questo potere si presta a ogni sorta di abuso. E' difficile pensare che Bill Gates autorizzerà WinAmp, o i lettori Divx, o qualsiasi suite di applicazioni per ufficio diversa da Office, quando sono in diretta concorrenza con i suoi prodotti.

E che dire di Linux? In teoria è possibile realizzare una versione di Linux compatibile con i computer blindati dall'architettura TCPA, ma in pratica quel che ne viene fuori è l'ombra del Linux che conosciamo adesso. Innanzi tutto ci vuole un filantropo che paghi la procedura di certificazione (ogni software autorizzato deve essere esaminato per garantirne la sicurezza) per ogni singola versione del kernel e per ogni componente aggiuntivo del sistema operativo. Addio, quindi, alle distribuzioni Linux stracolme di software gratuito. Addio, naturalmente, anche ad Apache, il server Web più diffuso del pianeta. Il movimento open source è completamente spiazzato.

Diventa poi impossibile compilarsi un kernel su misura (non sarebbe certificato e quindi eseguibile), installare una patch e più in generale contribuire allo sviluppo di Linux. La flessibilità e libertà che sono la linfa vitale del successo di Linux sono strangolate. Anche se tutti questi ostacoli venissero superati e si arrivasse alla distribuzione di pacchetti RPM con firma digitale compatibili con Palladium/TCPA, resta il fatto che se sui nostri PC c'è un chip che decide quali programmi possiamo eseguire e persino quali file possiamo aprire, non siamo più padroni delle nostre macchine. In sostanza, Microsoft, IBM, HP e tutta l'allegra brigata del TCPA sono root sui nostri computer a casa e in azienda.

E in più, tanto per gradire, hanno debellato ogni altra possibile concorrenza presente e futura. Molto, molto astuto.


Compromessi ingannevoli

Chi se ne frega, potrebbero dire in molti. Se quattro sfigati devono rinunciare a Linux in cambio della sicurezza planetaria, pazienza, ne vale la pena. E poi perché dovremmo installare altri programmi sul nostro PC, quando Microsoft include già tutto quello che ci serve?

In fin dei conti, la separazione fra hardware e software nei computer è un'anomalia che in tutti gli altri apparecchi in casa e in ufficio non esiste. Quando acquistiamo un cellulare, un microonde, un videoregistratore, una Playstation o una telecamera, non pretendiamo di potervi installare un software alternativo; e grazie a questa integrazione fra hardware e software, questi apparecchi non vanno in crash come i PC. Forse sono dunque i PC ad essere stati progettati male, e Palladium rimedia a questa anomalia.

Il problema è che Palladium/TCPA non è concepito per proteggere noi utenti come ci vogliono far credere: è concepito per tutelare gli interessi dei produttori di hardware, software e media. Per esempio, è vero che un computer TCPA non eseguirà un virus (sarebbe software non certificato), ma non farà nulla contro un worm o una semplice pagina Web che contenga script che sfruttano una falla del sistema operativo. Non ci proteggerà dai furti dei codici delle carte di credito, che usano meccanismi su cui il TCPA non ha alcun effetto. Non ci proteggerà contro i crash delle applicazioni che ci fanno perdere ore di lavoro: il fatto che un programma sia certificato non ne garantisce affatto la robustezza. Per contro, consentirà alle industrie del software, del disco e del cinema di mungerci a loro totale piacimento. Proteggerà loro contro ogni tentativo di difendere i nostri diritti.


Diritti fondamentali

Quando parlo di “diritti” non mi riferisco soltanto al diritto di riversare su cassetta un CD regolarmente acquistato o di acquistare un DVD mentre si è in vacanza all'estero e vederselo a casa. Parlo anche di diritti un pochino più fondamentali.

Nell'intervista a MSN/Newsweek, Bill Gates pronuncia questa frase: “Ci siamo avvicinati al problema pensando alla musica, ma poi ci siamo accorti che l'e-mail e i documenti sono ambiti molto più interessanti”. L'idea, insomma, è di applicare le protezioni di Palladium non solo a musica, video e software, ma anche ai documenti.

Gli esempi proposti nell'articolo sono rassicuranti: l'utente potrà scrivere e-mail che soltanto le persone autorizzate potranno copiare o inoltrare ad altri, e potrà creare documenti Word che saranno leggibili solo per una settimana. Tranquilli, ci viene detto, l'utente è sovrano.

Ma il meccanismo di Palladium funziona anche nell'altro senso. Una macchina Palladium può essere impostata in modo da bloccare l'accesso a pagine Web ritenute pericolose. Ad esempio, un pirata decide di mettere online una copia di un film, o un pedofilo pubblica la propria collezione fotografica di brutalità. Invece di perdere tempo con costose cause e indagini internazionali, è possibile riprogrammare da remoto tutti i computer Palladium in modo che non possano accedere a questi siti. Per restare al passo con i pirati, infatti, le autorizzazioni di Palladium sono gestite tramite server centrali e sono revocabili e aggiornabili in qualsiasi momento.

E' un sistema molto efficiente, ma chi lo controlla? Usare Palladium significa togliere l'amministrazione della giustizia ai tribunali e metterla nelle mani delle aziende. Supponiamo che io scriva sul Web qualcosa di sgradito a Microsoft: chi mi dice che l'azienda di Redmond non userà Palladium per oscurarmi? Se qualcuno pubblica una brutta recensione dell'ultimo disco di Celine Dion, la Sony otterrà un'ingiunzione per usare Palladium per bloccarla? Se qualcuno rivela che il prossimo film di Star Trek è una boiata colossale, la Paramount lo zittirà? Se le mie idee politiche o religiose sono sgradite nel mio paese, il governo ordinerà ai server di Palladium di farle sparire dal Web?

La tentazione è forte, anche perché il sistema è rapido e indolore. Niente tribunali, niente cause, niente avvocati: due comandi su un terminale, e il gioco è fatto. Gli utenti Palladium non si accorgeranno neppure della censura. Non sapranno mai che è avvenuta.


Il finto pulsante di spegnimento

Va detto che secondo le specifiche del TCPA tutte le sue funzioni sono disattivabili dall'utente, che è libero di avviare il proprio PC nella maniera tradizionale. Questa facoltà è sicuramente stata introdotta per tranquillizzare gli utenti preoccupati delle proprie libertà, ma in realtà è un'operazione di facciata.

Avviando il PC senza TCPA, non potrete usare nessuno dei suoi programmi certificati. Potrete forse far girare programmi non certificati (quelli attuali, per esempio), che però non riusciranno a comunicare con le periferiche, che per motivi di protezione del copyright si aspetteranno soltanto dati certificati. Se così non fosse, potreste stamparvi un libro scaricato da Internet oppure masterizzarvi un CD.

Le cose peggiorano ulteriormente quando cercherete di andare sul Web. Se il sistema prende piede, in nome della sicurezza i siti Web commerciali rifiuteranno le connessioni dagli utenti che non usano macchine protette da Palladium. Questo costituirà un grande incentivo ad acquistare queste nuove macchine, il cui numero crescente spingerà sempre più siti ad abbracciare Palladium, creando un effetto valanga identico a quello ottenuto nei browser da Internet Explorer: già ora molti siti non sono visitabili con browser diversi da quello Microsoft.


Occasione da non perdere

Per le grandi aziende, Palladium è davvero la Soluzione Finale: Linux e Apache eliminati, pirati dei media debellati, i programmatori indipendenti sul lastrico. Chi controlla Palladium controlla tutti i computer e, dietro gentile richiesta, controlla anche la libertà di lettura. Un quadretto desolante.

Considerati i nomi e i capitali che appoggiano l'iniziativa Palladium/TCPA, sembra che ci si debba arrendere all'inevitabile. Soprattutto dopo gli eventi dell'11 settembre, c'è un'insensata corsa mondiale ad abbracciare incondizionatamente qualsiasi tecnologia che prometta anche vagamente di darci maggiore sicurezza. E' fondamentale, invece, distinguere fra sicurezza reale e paccottiglia commerciale.

Lottare contro questo abominio si può: lo abbiamo già fatto con successo in passato con il famoso numero di serie unico annidato nei Pentium III e poi rimosso a furor di popolo dalle generazioni successive. Il primo passo di questa lotta è diffondere la
consapevolezza del problema. Questo è il mio piccolo contributo in proposito.


martedì, giugno 28, 2005

[ARMI] - Caso BERETTA


ARMI ITALIANE PRODOTTE A GARDONE VAL TROMPIA


ricevo e pubblico volentieri

"...
sono sconcertato ed anche un po' incazzato...
ho sentito passare una notizia trattata con superficialita' dai media, come al solito, sembrerebbe che in Iraq paese di grande cultura storica e ricco di petrolio dove idioti benzinai in divisa pretendono di imporre democrazia con i blindati e canne tuonanti, sia stato intercettato un modesto carico di 140.000 (centoquarantamila) pistole Beretta cal. 9x19 senza il numero di matricola prodotte illegalmente o modificate illegalmente, destinate al terrorismo.

Queste pistole nel nostro civilissimo paese governato da belle persone sono considerate armi da guerra e quindi in dotazione alle forze di polizia e militari, prova a chiedere alla Beretta di Gardone Val Trompia quanto tempo impiegano a produrre 140.000 pistole e quando sono uscite dalla fabbrica e chi le ha comprate e a quanto le hanno vendute, la stessa pistola in calibro diverso 9x21 e' regolarmente venduta nelle armerie ai civili italiani che abbiano titolo alla detenzione, credo che il prezzo di vendita al dettaglio vada da 450 ai 600 euro iva inclusa.

La differenza sta nella diversa cartuccia il bossolo della civile regolarmente venduta e' piu' lungo di 2 millimetri.

Mi rendo conto che per contrastare le armi occorrano armi piu' potenti, e fornire i terroristi in questo modo con pistole compatibili per ricambi e calibro con quelle dei militari in Iraq, alimenta in maniera considerevole il conflitto e non sottopone il fornitore a sbattersi troppo per fornire il munizionamento basta toglierle ai militari e ai magazzini militari, credo che la fabbrica di armi Beretta non sia una risorsa per il nostro paese ma una nemica della pace certo chi fabbrica armi ha necessariamente bisigno di venderle ma almeno che rispettino le regole sulla fabbricazione ecc.

Dare una pistola a un cretino e' la peggior cosa, chi sono queste persone?????

Io voglio sapere chi e' la faccia [...omissis...] al vertice di Beretta e come e' possibile che in Iraq ci siano 140.000 pistole clandestine prodotte.

j.c.

..."